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    Laureata in Scienze Biologiche con PhD in Biologia Umana e Genetica Medica. Si è inoltre specializzata sia in Biochimica Clinica che in Genetica Medica.
    Docente di “Genetica Medica" presso l'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata".
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    La dr.ssa D'Ambrosio svolge la propria attività dal 1990.
    Collabora con importanti Studi Legali Associati ed è il referente per la Genetica Forense di diverse associazioni ONLUS
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    La dr.ssa D'Ambrosio è iscritta a:

    - Ordine Nazionale dei Biologi
    - Albo dei Consulenti Tecnici del Tribunale Civile di Roma
    - Albo dei Consulenti Tecnici del Tribunale Penale di Roma
    - Albo speciale dei consulenti Tecnici del Tribunale Civile di Roma - Competenza Genetica Medica



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    La dr.ssa D'Ambrosio è iscritta all'elenco ufficiale dei revisori CTU dell'Ordine Nazionale dei Biologi istituito con delibera n. 339 del 18 aprile 2019.
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Nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana Anno 159°-Numero 24 del 30/01/2018 sono state inserite Le Linee guida nazionali per le Aziende sanitarie e ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle donne che subiscono violenza”.

Queste linee guida sono molto importanti e racchiudono un percorso interdisciplinare che tende e garantire una adeguata e immediata presa in carico dalle donne che subiscono violenza e che dovrà garantire loro una continuità nel percorso da intraprendere, dall’accoglienza al triage presso la struttura ospedaliera e fino al loro “accompagnamento/orientamento, se consenzienti, ai servizi pubblici e privati dedicati presenti sul territorio di riferimento al fine di elaborare, con le stesse, un progetto personalizzato di sostegno e di ascolto per la fuoriuscita dalla esperienza di violenza subìta”.

Parte integrante delle presenti Linee Guida sono due importanti documenti, che rappresentano una continuità con un impegno già iniziato da tempo e sono:

Allegato B) Rilevazione del rischio di Revittimizzazione nei casi di maltrattamento 

Allegato C) Linee guida per la repertazione di tracce biologiche per le analisi di genetica forense nel percorso assistenziale delle vittime di violenza sessuale e/o maltrattamento, a cura della Associazione Scientifica Genetisti Forensi Italiani (Ge.F.I.).

Tra i molteplici aspetti che sono stati tenuti in considerazione, possiamo osservare quello relativo alla repertazione e conservazione delle prove, al fine di evitare di inficiare o perdere eventuali tracce biologiche nell’ambito di una fase molto importante che è appunto la “Repertazione”. Ciò consente di salvaguardare eventuali prove che, laddove si individuasse il possibile autore della violenza, potrebbero rappresentare un elemento fondamentale nell’ambito delle indagini investigative. Questo approccio deve avere ovviamente sempre come priorità sia gli aspetti clinici della paziente-vittima, sia le possibili implicazioni medico –legali.

La pianificazione delle diverse azioni multidisciplinari da intraprendere deve prevedere a monte una formazione e un continuo aggiornamento professionale del personale che a diverso titolo ruota nell’ambito del percorso.

Concluderei affermando che queste Linee Guida rappresentano un punto di eccellenza nella tutela della donna (con il termine «donne» sono da intendersi anche le ragazze di meno di 18 anni come previsto dall’art. 3 lettera f) della Convenzione di Istanbul).

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