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    Laureata in Scienze Biologiche con PhD in Biologia Umana e Genetica Medica. Si è inoltre specializzata sia in Biochimica Clinica che in Genetica Medica.
    Docente di “Genetica Medica" presso l'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata".
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    La dr.ssa D'Ambrosio svolge la propria attività dal 1990.
    Collabora con importanti Studi Legali Associati ed è il referente per la Genetica Forense di diverse associazioni ONLUS
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tracce-biologicheSempre di più negli ultimi anni la soluzione di diversi crimini è stata affidata alle tecniche di genetica forense , che affiancano ormai la classica attività investigativa .

Scena del delitto  

L'obiettivo che si propone chiunque esegua un sopralluogo , è quello di :


 1)"fotografare " la scena del crimine , di "congelarla " per poi approfondire ogni aspetto con le diverse tecniche di cui si dispone ;

 2) applicare massima cautela al fine di evitare possibili contaminazioni dall'esterno, effettuare una corretta  repertazione e catalogazione delle "potenziali" prove , applicando le conoscenza scientifiche di cui si dispone

Non meno importanti sono i rilievi dattiloscopici , analisi microscopiche ad alta risoluzione , acquisizioni di immagini digitali , riprese con particolari telecamere ed altro ancora; ma forse la parte da "protagonista " è proprio interpretata dal "test del Dna" .

L'eccellente professionalità raggiunta dal Consulente di Genetica Forense lo rende  una figura chiave nell'ambito delle analisi di tracce biologiche generalmente riconducibili a sange, saliva, liquido seminale,capelli..


FINGERPRINT

Diversi anni dopo la scoperta della struttura del Dna , intorno agli anni 80 ,l'inglese Alec Jeffrey notò che esistevano dei tratti ,all'interno della sequenza del dna che si ripetevano un numero diverso di volte, da individuo a individuo  quindi in altre parole si accorse che esisteva una piccola parte dell'intero genoma che ci rendeva unici ;questo concetto è passato con il termine di FINGERPRINT, cioè una sorta di impronta digitale biologica.

• Grazie alla sua scoperta sono stati risolti casi di violenza carnale , di omicidio ( spesso arrivati alla cronaca per la loro efferata violenza ) : la prima applicazione di questa tecnica eseguita da Sir Jeffrey avvenne su un caso di stupro e omicidio di due giovani ragazze che si è poi concluso con la condanna del colpevole .
• Il luogo era la Gran Bretagna -Narborough- nel 1986, il famoso caso di Colin Pitchfork , che si è rivelato poi essere l'omicida ed è passato alla storia in quanto è stato il primo criminale "incastrato" in base alla prova del Dna.
• l'impronta genetica, e' stata ed è utilizzata con enorme successo dalle forze dell'ordine per far luce su migliaia di casi che altrimenti sarebbero rimasti irrisolti.

Analisi delle tracce : limiti della genetica forense

Certamente i reperti raccolti nella scena del crimine possono evidenziare diversi limiti, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo….

 Nuove tecniche consentono oggi di aumentare la quantità di dna a partire da pochi nanogrammi o picogrammi  .parliamo ad esempio della tecnica di WGA-  Whole genomic amplification)...che sostanzialmente è una reazione di “amplificazione casuale " del dna .

Esistono diverse tecniche che si possono utilizzare per la WGA, in particolare l’MDA ha dato buoni risultati per gli STR….a differenza della classica PCR non utilizza primers specifici, ma “random” : un catalizzatore di  questa reazione  molto utilizzato 藠 l’enzima Φ29 DNA polymerase, che lavora ad una temperatura costante . L'MDA  riduce notevolmente il rischio di un fenomeno che per noi Genetisti Forensi è sicuramente uno tra i problemi più importanti, e cioè l’ADO (Allelic Dropout ) .... perdita di un allele .

Osservando un profilo ottenuto da una traccia , non possiamo escludere che esistano alleli che non siano stati amplificati per un limite legato proprio alla quantità di dna…

Alla luce di queste tecniche che sono “rivoluzionarie” certamente reperti che non fornirono risposta 30 anni fa perchè le tecniche in uso allora non lo consentivano, oggi potrebbero essere  "riletti" con una luce diversa e potrebbero aprire nuovi scenari su reperti datati da cui non fu possibile ottenere “risposte ”.

Ma se da un lato le nuove tecniche (WGA) consentono di “aumentare” la concentrazione del dna a nostra disposizione, dall’altro dobbiamo  notare che sono stati “ideati” dei software che , rivoluzionando il mondo della bioinformatica, introducono il concetto di ADO nei calcoli  di BIOSTATISTICA questo da un punto di vista di informazioni “bioinformatiche” può risultare preziosissimo.

Permette  di concludere ad esempio una relazione Tecnica di Ufficio, che anche se con un quadro di prove" Genetiche" piuttosto complesso, può elaborare dei risultati che più facilmente rendano l’idea del calcolo probabilistico ……


La Criminalistica può essere definita come l'insieme dei contributi di diverso genere nell'ambito della genetica forense che il laboratorio è in grado di fornire all'attività investigativa e giudiziaria , ed è per questo motivo che entra a pieno titolo nel processo penale e spesso diventa uno strumento decisivo al fine della soluzione del caso.

Normalmente infatti la soluzione delle indagini deriva proprio dalla sinergie tra le varie branche della Medicina Forense e della Medicina Legale: le tecnologie utilizzate sulla scena del delitto sono diverse, tra le più conosciute forse troviamo il luminol . Il Luminol è un composto chimico che reagendo in ambiente basico è in grado di emettere luce a contatto con un metallo ; la reazione avviene in quanto nell'emoglobina è presente il ferro : quindi il luminol al buio rivela eventuali presenze di tracce ematiche , anche lavate o rimosse .

 

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